Il governo ha approvato il decreto legge Ristori per aiutare in tempi rapidi le categorie colpite dall’ultimo DPCM del 25 ottobre.
Tra queste figurano anche gli alberghi e le strutture ricettive come villaggi turistici, campeggi, ostelli, affittacamere, B&B e altri: a loro spetterà il 150% del precedente contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio dello scorso maggio (in pratica, una volta e mezza rispetto a quanto preso l’altra volta).
Ristoranti, centri benessere e centri termali potranno contare su un contributo maggiore, pari al 200% di quanto precedentemente ricevuto.
Possono fare domanda per gli indennizzi anche le attività che non hanno usufruito di aiuti nei mesi precedenti.
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha parlato di una manovra consistente che vale nel complesso più di 5 miliardi di euro: i primi pagamenti saranno disponibili già da metà novembre tramite bonifico direttamente sul conto corrente.
Sarà l’Agenzia delle Entrate a occuparsi dell’erogazione delle somme dovute che interesserà prima le aziende che avevano ricevuto il contributo nei mesi passati, e in un secondo momento, verosimilmente entro la fine del 2020, anche quelle che non ne avevano usufruito in precedenza.
In linea generale, il contributo previsto non può superare la quota di 150.000 euro.
Oltre ai contributi a fondo perduto per le imprese colpite dal mini lockdown, il decreto include il prolungamento della cassa integrazione, il blocco della tassazione (es. IMU) e indennizzi specifici per alcuni settori: ad esempio sono stati stanziati oltre 400 milioni per un contributo a fondo perduto che andranno a rifinanziare il fondo di emergenza per le strutture ricettive e gli stabilimenti termali.
Inoltre, il decreto legge prevede l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per le aziende che hanno sospeso o ridotto l’attività, fino a un massimo di quattro mesi e indennità riservate ad esempio ai lavoratori stagionali e degli stabilimenti termali.
Come richiedere i contributi a fondo perduto del Decreto ristori
Per le imprese che avevano già richiesto i contributi a fondo perduto precedentemente, l’accredito dei nuovi importi previsti (maggiorati rispetto al primo calcolo fatto sulla base delle perdite dello scorso aprile) sarà automatico e arriverà entro il 15 novembre.
Le imprese che non avevano presentato domanda dovranno inviare un’apposita richiesta all’Agenzia delle Entrate: i tempi di erogazione delle somme stanziate saranno più lunghi, ma non si andrà oltre la fine dell’anno.
Requisiti per richiedere i contributi
Per richiedere i contributi del decreto Ristori è necessario:
- avere partita IVA attiva alla data del 25 ottobre 2020;
- avere come attività prevalente una di quelle incluse nella tabella dei codici ATECO riportata nell’allegato 1 del Decreto Ristori;
- dimostrare un calo di almeno il 33% del volume di affari nel mese di aprile 2020 rispetto ad aprile 2019.
Diversamente dai contributi a fondo perduto della primavera scorsa, questa volta non c’è il limite di 5 milioni di euro di fatturato nel 2019: in altre parole, possono richiedere i contributi a fondo perdute anche le aziende più grandi, a condizione che rientrino tra quelle colpite dalle restrizioni.
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